giovedì 18 ottobre 2007

Chissà

“In principio era la natura. Sfondo nel quale e contro il quale si è formata la nostra idea di Dio, la natura resta il nostro problema morale supremo. Non possiamo sperare di comprendere il sesso e la differenza sessuale finché non avremo chiarito il nostro atteggiamento verso la natura. Il sesso è una categoria della natura, è il naturale dell’uomo”.

Con queste parole Camille Paglia inizia il suo lungo saggio "Sexual personae".
Uno grande libro, provocatorio, avvincente, che ho avuto la fortuna leggere.

“Sei una merda……… sei il peggiore degli uomini…….. mi fai schifo……….”

Con queste ed altre parole sono stato recentemente apostrofato da una donna.
Bella, sensibile, intelligente, che ho avuto la fortuna di amare.

Partendo da questi due punti mi sono detto: apriamo uno spazio nel quale incontrare tutti quegli uomini e quelle donne che abbiano ancora voglia di osservarsi, di curiosare tra le differenti pieghe dei loro sessi.

Il tentativo è quello di mettersi in movimento verso una meta imprecisata.

O forse, verso nessuna meta.

Di mettersi in movimento e basta.

Potremmo ritrovarci tra un po’ esattamente qui, dove siamo partiti.

Se però avessimo voglia di dare una pulsazione alla nostra vita di donne e di uomini, se riuscissimo a deporre a terra, anche solo per il tempo necessario per scrivere una frase al computer, le nostre credenze e le nostre paure, allora questo “demonico” mezzo informatico ci avrebbe offerto una bella occasione.

Come primo giorno può bastare.

Buona giornata.

Contronatura

P.S. E’ curioso parlare al plurale, forse anche un po’ presuntuoso.
E se restassi solo nello sconfinato ed irreale silenzio della rete?

Chissà!

In ogni caso è un rischio da correre.

Il pensiero invidioso

"Com’è facile distruggere la cosa che amiamo!

Con quale rapidità si leva tra noi una barriera, basta una parola, un gesto, un sorriso! Salute, umore e desiderio gettano un ombra e quel che era lucente si fa tedioso e monotono. Attraverso l’usura noi ci logoriamo e ciò che era netto e limpido diviene confuso.

I rapporti umani sono complessi e difficili.

Sebbene ci piacciono stabili, durevoli, continui, i rapporti umani sono un movimento, un processo che va pienamente e profondamente ascoltato e non costretto ad uniformarsi ad una schema intimo o esteriore. La conformità perde il suo peso soltanto quando vi sia affetto. L’affetto nei rapporti umani è un processo di purificazione che ci rivela. Senza questa rivelazione i rapporti umani hanno ben poco significato.

Ma come ci dibattiamo contro questa rivelazione! La nostra lotta contro la rivelazione assume varie forme: dominio o subordinazione, timore o speranza, gelosia o accettazione e così via interminabilmente.

Noi riempiamo i nostri cuori delle cose che pensiamo e così abbiamo il cuore vuoto. E’ la mente che lo afferra, che è invidiosa che tiene e distrugge. Noi non amiamo, ma aneliamo ad essere amati; diamo per ricevere che è la generosità della mente e non del cuore."

Tutte le volte che leggo questa pagina di Krishnamurti resto sconcertato per la disarmante semplicità di queste parole.

Sarà poi così stupendamente semplice?

E non ce ne siamo mai accorti? Almeno io.

Non so, ma anche solo per oggi, voglio crederlo.

Buona giornata,

Contronatura