"Com’è facile distruggere la cosa che amiamo!
Con quale rapidità si leva tra noi una barriera, basta una parola, un gesto, un sorriso! Salute, umore e desiderio gettano un ombra e quel che era lucente si fa tedioso e monotono. Attraverso l’usura noi ci logoriamo e ciò che era netto e limpido diviene confuso.
I rapporti umani sono complessi e difficili.
Sebbene ci piacciono stabili, durevoli, continui, i rapporti umani sono un movimento, un processo che va pienamente e profondamente ascoltato e non costretto ad uniformarsi ad una schema intimo o esteriore. La conformità perde il suo peso soltanto quando vi sia affetto. L’affetto nei rapporti umani è un processo di purificazione che ci rivela. Senza questa rivelazione i rapporti umani hanno ben poco significato.
Ma come ci dibattiamo contro questa rivelazione! La nostra lotta contro la rivelazione assume varie forme: dominio o subordinazione, timore o speranza, gelosia o accettazione e così via interminabilmente.
Noi riempiamo i nostri cuori delle cose che pensiamo e così abbiamo il cuore vuoto. E’ la mente che lo afferra, che è invidiosa che tiene e distrugge. Noi non amiamo, ma aneliamo ad essere amati; diamo per ricevere che è la generosità della mente e non del cuore."
Tutte le volte che leggo questa pagina di Krishnamurti resto sconcertato per la disarmante semplicità di queste parole.
Sarà poi così stupendamente semplice?
E non ce ne siamo mai accorti? Almeno io.
Non so, ma anche solo per oggi, voglio crederlo.
Buona giornata,
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